mercoledì 25 aprile 2012 – h.17.00: Roma egizia, porta d’Oriente, Obelischi, neoplatonismo e scienza occulta
PrintUn percorso affascinante che si snoda attraverso i secoli di Roma: luoghi che rievocano culti lontani come quello della dea egizia Iside. L’area occupata dal grande Iseo Campense edificato nel 43 a.C. in suo onore, Iside, che a Roma riscuoteva un tale grande consenso da provocare forti reazioni da parte delle istituzioni. Ma un filo invisibile lega questa antica memoria alla figura di un grande imperatore amante dell’Egitto, Adriano, che nelle vicinanze fece edificare il Tempio dedicato a tutti gli dei, il Pantheon, con il quale l’architettura romana tocc i suoi vertici nella grande copertura a cupola, una cupola che suscit l’ammirazione di Michelangelo il quale realizz la cupola di San Pietro pi piccola di quella del Pantheon.
Strane strutture, quindi, si intrecciano con i palazzi della vecchia Roma come nel caso dell’Arco della Ciambella, testimonianza delle terme di Agrippa nel Campo Marzio. E seguendo la traccia degli obelischi egizi il percorso condurr il visitatore verso la Roma Barocca, da Santa Maria sopra Minerva sino a Piazza Navona.
Difatti, se terremo presente la grande premessa storica della Roma Antica, ci immergeremo in particolari indizi disseminati tra queste vie e piazze come, esempio emblematico, il poter leggere: “Bevanda per gli assetati, cibo per coloro che meditano“, frammento di una delle lapidi sotto l’obelisco che ospita la Fontana dei Quattro Fiumi di Bernini e tale frase un buon indizio per comprendere la storia, il progetto, le motivazioni e le frequentazioni di questo artista.
Da queste prime considerazioni ci tufferemo in una intrigata ed intrigante storia fatta di motivazioni politiche (era finita da poco la Guerra dei Trent’anni), ipotesi di plagio (Borromini per primo aveva ipotizzato una fontana dedicata ai fiumi), uomini di fiducia papale che vigilavano costantemente sulle decisioni artistiche mentre il tutto era attraversato da strane e segrete ricerche sollecitate dai pi alti vertici ecclesiastici intorno alla “scienza occulta” dei geroglifici egizi che troneggiavano sugli obelischi della Roma barocca.
In tutto questo scenario, l’intelligenza di Bernini riusc a sfatare la polemica dell’horror vacui di alcuni suoi contemporanei come a dimostrare di saper esprimere nella scultura la corrente del neoplatonismo, l’affermazione di oggetti provenienti da culture extra europee, agganci alle Scritture e saper esprimere, quindi, la sua testimonianza collocata ancora una volta e, forse, non a caso fra i luoghi pi esoterici ed affascinanti della Roma secentesca.
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